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La Catalogazione (Derivata) nelle Biblioteche: Un Pilastro Fondamentale per l'Organizzazione della Conoscenza

Tue, Mar 11, 2025

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La catalogazione derivata è un processo fondamentale nelle biblioteche moderne che consente di ottimizzare il lavoro dei catalogatori, ridurre i tempi di elaborazione e garantire una maggiore uniformità nei cataloghi bibliografici. Questo metodo si basa sull'utilizzo di record bibliografici già esistenti, recuperandoli da database condivisi o da altre istituzioni, per evitare la duplicazione dello sforzo di catalogazione.

La Catalogazione (Derivata) nelle Biblioteche: Un Pilastro Fondamentale per l'Organizzazione della Conoscenza

Cos’è la catalogazione derivata?

La catalogazione derivata consiste nel prendere in prestito record bibliografici già creati da altre biblioteche o agenzie di catalogazione e adattarli alle esigenze specifiche della propria istituzione. Questo approccio si contrappone alla catalogazione originale, in cui il catalogatore crea un nuovo record bibliografico da zero.

Fonti della catalogazione derivata

I catalogatori derivano i loro record principalmente da fonti affidabili, tra cui:

  • OCLC (Online Computer Library Center): uno dei più grandi database bibliografici del mondo, che offre milioni di record catalografici condivisi da biblioteche di tutto il pianeta.
  • SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale): il catalogo collettivo delle biblioteche italiane.
  • Library of Congress (LC): un’importante fonte per standard catalografici e record bibliografici.
  • Altri cataloghi condivisi e reti bibliotecarie regionali o nazionali.

Vantaggi della catalogazione derivata

  • Efficienza: consente di risparmiare tempo e risorse umane, evitando di ricreare record bibliografici già esistenti.
  • Uniformità: promuove la coerenza dei dati bibliografici tra diverse istituzioni, facilitando l’interoperabilità tra cataloghi.
  • Riduzione degli errori: l’uso di record già verificati e standardizzati minimizza il rischio di errori di catalogazione.
  • Facilità di aggiornamento: le biblioteche possono beneficiare degli aggiornamenti e delle correzioni apportate ai record condivisi.

Adattamenti e personalizzazioni

Nonostante i vantaggi, il catalogatore potrebbe dover modificare o integrare i record derivati per adattarli alle esigenze locali. Alcune delle modifiche più comuni includono:

  • Aggiunta di soggetti o classificazioni specifiche secondo le regole della biblioteca.
  • Correzione di errori o imprecisioni nei record importati.
  • Adeguamento dei dati bibliografici per conformarsi agli standard catalografici adottati dall’istituzione.
  • Strumenti e software per la catalogazione derivata

Per effettuare la catalogazione derivata, le biblioteche utilizzano software e piattaforme specializzate, tra cui:

  • Koha (sistema di gestione integrata delle biblioteche open-source)
  • bibliowin (utilizzato in molte biblioteche)
  • Sebina (impiegato nel contesto italiano, specialmente nel Servizio Bibliotecario Nazionale)
  • MarcEdit (per la manipolazione e gestione dei record MARC)

Conclusione

La catalogazione derivata rappresenta un’evoluzione essenziale nel campo della biblioteconomia, consentendo una gestione più efficiente e standardizzata dei cataloghi bibliografici. L’adozione di questo metodo non solo facilita il lavoro dei catalogatori, ma migliora anche la qualità e l’accessibilità delle risorse per gli utenti delle biblioteche.

Grazie alla collaborazione tra le istituzioni e l’uso di strumenti avanzati, la catalogazione derivata continuerà a giocare un ruolo chiave nella condivisione delle informazioni e nella valorizzazione del patrimonio bibliografico globale.